Alemanno e l'esclusione di Croppi "E' di Fli e non aveva appoggi"


Articolo di Repubblica.it del 17 gennaio 2011

Pubblichiamo la risposta del sindaco di Roma all'esclusione dell'assessore Croppi

Il sindaco nel corso di una intervista tv ha spiegato le ragioni che hanno ispirato le scelta per formare la nuova giunta. "L'Udc ha promesso una posizione costruttiva". E sui rifiuti nessun rischio: "Non perseguiremo la strada percorsa dalla sinistra in Campania"

"Croppi ha lavorato bene, e tutti glielo riconoscono, però purtroppo non aveva sostegno in consiglio comunale. Con la scelta di avvicinarsi a Fli non c'era un solo consigliere disposto ad appoggiarlo", Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervistato da Maurizio Belpietro a "Mattino 5", ha spiegato le ragioni dell'esclusione dalla nuova giunta capitolina dell'ex assessore alla Cultura.

Per quanto riguarda la nuova giunta Alemanno ha spiegato che "gli obiettivi sono gli stessi ma con la nuova giunta si raggiungeranno prima e saranno più solidi". Alemanno ha poi ribadito quali sono gli obiettivi da raggiungere: "Decoro e sicurezza della città e progetti veri di modernizzazione della capitale".

"Con il Pdl e la mia lista civica non abbiamo bisogno di altri voti perché ne abbiamo già 37 su 60", ha detto il sindaco, spiegano che la formazione della nuova giunta capitolina non porta ad un allargamento della maggioranza all'Udc o alla Destra. Anche se, a giudizio del primo cittadino, diverso sarà l'atteggiamento di questi due partiti rispetto all'"Alemanno-bis".

"La Destra di Storace in questo momento ha la bava alla bocca e strilla costantemente perché voleva un assessore; però gli ho spiegato che non c'era spazio nei dodici". Quanto all'Udc, un segnale di apertura era arrivato con la nomina alla cultura di Dino Gasperini, eletto nell'Udc e poi passato al Pdl, il cui nuovo incarico apre le porte del consiglio comunale al primo dei non eletti nelle liste del partito di Casini. "Ma l'assessore Gasperini non è vicino all'Udc e fa parte del Pdl ormai da tre anni" ha precisato il sindaco aggiungendo che comunque "l'Udc ha promesso una posizione costruttiva, che ci auguriamo lo differenzi da un Partito Democratico che finora ha mostrato solo una volontà distruttiva di cancellare questa esperienza di amministrazione che viene dopo 15 anni ininterrotti di governo da parte del centrosinistra".

"Il debito è solo di Veltroni e Rutelli. Noi non abbiamo aggiunto un solo euro in più rispetto a quello ereditato al 28 aprile 2008", ha aggiunto il sindaco di Roma in merito alle difficoltà economiche del Campidoglio. "Stiamo fronteggiando un bilancio difficile - ha spiegato il sindaco - e in questi tre anni abbiamo mantenuto gli equilibri. L'anno in corso sarà ancora più difficile per i tagli fatti da Tremonti nei confronti di tutti i Comuni". Tuttavia, nonostante le difficoltà, "noi non percorreremo la strada scelta dalla sinistra, ovvero quella di continuare ad aumentare il debito con feste o altre iniziative sulle spalle dei cittadini futuri o dei nostri figli", ha concluso Alemanno, la cui priorità è di "tagliare sulle spese inutili e sugli sprechi".

Nel corso dell'intervista si è parlato anche dei rifiuti. "Essendoci sia in Comune che in Regione un'amministrazione di centrodestra, non perseguiremo la strada percorsa dalla sinistra in Campania", ha spiegato Alemanno, assicurando che a Roma e nel Lazio non scoppierà l'emergenza rifiuti come a Napoli in altre grandi città italiane. "Con Renata Polverini e la Regione Lazio - ha ribadito il sindaco - siamo già d'intesa per avviare rapidamente un'alternativa alla discarica di Malagrotta. Non dobbiamo metterci sulla stessa scia di coloro che, con la 'politica del no', hanno poi creato il disastro di Napoli".

"La differenziata - ha aggiunto - da quando sono sindaco è passata dal 17% al 22%. Quindi l'abbiamo aumentata del 5% e già questo è un segnale. Dobbiamo arrivare al 35%". "Bisogna ricordare - ha aggiunto - che ogni punto percentuale a Roma rappresenta un grande sforzo perché ci troviamo davanti ad una città con tre milioni di abitanti".

Esclusa, per l'ennesima volta, la possibilità di lasciare di il suo ruolo di sindaco per un incarico nazionale: "Ribadisco - ha detto - che io voglio fare il sindaco di Roma e conquistare il consenso dei cittadini per essere rieletto nel 2013. Fare bene il sindaco di Roma è già di per sè un impegno di carattere nazionale". "Per rilanciare il Paese - ha concluso Alemanno - serve una Capitale forte e produttiva, che sia in grado di competere a livello internazionale con le altre Capitali".

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