Riportiamo l'articolo da roma.repubblica.it in cui si parla della discarica di Corcolle.


Rifiuti a Corcolle, c’è l’ok di Palazzo Chigi
Sì alla discarica vicino al sito patrimonio dell’Unesco

Lettera al prefetto dalla presidenza del Consiglio. Resta la contrarietà dei ministri dell'Ambiente Clini e della Cultura Ornaghi, quella del sindaco Alemanno e delle associazioni



Nella complicata partita dei rifiuti di Roma, Giuseppe Pecoraro incassa il via libera più autorevole, quello di cui aveva bisogno per superare i veti politici (e procedere con le deroghe su quelli tecnici) che si frappongono alla costruzione di una discarica a Corcolle. Da Palazzo Chigi arriva il lasciapassare ufficiale (sotto forma di lettera) che consentirà al prefetto e commissario ai rifiuti di procedere all'esproprio della cava situata a 700 metri dalla zona di rispetto che protegge Villa Adriana a Tivoli. A quel punto Pecoraro potrà avviare l'iter per la gara d'appalto europea per la costruzione e gestione della nuova discarica che, alla fine di quest'anno, dovrebbe mandare definitivamente in pensione quella di Malagrotta.

Il condizionale, però, è d'obbligo viste le continue proroghe e visti soprattutto i veti incrociati che permangono, nonostante il via libera della presidenza del Consiglio, su Corcolle. A cominciare dalle rimostranze che senza dubbio giungeranno a Monti dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini e da quello dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi. I due da tempo hanno espresso la loro contrarietà all'ipotesi di una discarica "in una località vulnerabile dal punto di vista idrogeologico", afferma il primo; "a due passi dal sito archeologico di Villa Adriana", aggiunge il secondo. Proteste che potrebbero costringere il premier a portare il dossier sulla discarica di Roma comunque in consiglio dei ministri. 

A quelli di Clini e Ornaghi, poi, si aggiunge il no del Comune 
di Roma. Perché se Renata Polverini ha sempre appoggiato le scelte del prefetto e Nicola Zingaretti pare prossimo a convincersi della bontà degli studi forniti da Pecoraro, Gianni Alemanno resta convintamente contrario alla discarica nell'VIII municipio. E poi c'è il Tar, che discuterà nei prossimi giorni il ricorso della Brixia, la società proprietaria della cava di Corcolle. Se dovesse arrivare la sospensiva dei giudici amministrativi, la road map di Pecoraro potrebbe subire uno stop importante. Inoltre, a complicare il tutto, c'è il no dei comitati che hanno scritto a Monti, hanno mobilitato testimonial, hanno studiato il territorio e il progetto preliminare del prefetto e sono convinti che "una discarica lì è dannosa e inutile, visto che la capienza della cava è insufficiente rispetto alle migliaia di tonnellate di rifiuti prodotte a Roma". 


Niente da fare, però. Per Pecoraro, supportato dagli studi dell'Arpa e del dipartimento di ingegneria ambientale dell'Università di Tor Vergata, Corcolle è il sito migliore per ospitare una discarica soprattutto in tempi rapidi. Nei giorni scorsi ha inviato la sua documentazione a Palazzo Chigi e gli uffici di Mario Monti l'hanno studiata mentre il premier era impegnato al G8 negli Usa. Poi, ieri, la lettera tanto attesa dal prefetto, che sicuramente si porterà dietro una valanga di proteste da parte dei comitati.

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